mercoledì 26 ottobre 2016

Liberi Consorzi e Città Metropolitane: AVEVAMO RAGIONE

COMUNICATO STAMPA

Può sembrare presuntuoso iniziare col dire “avevamo Ragione”, ma è successo  tante volte, e la cosa grave è che non ci hanno voluto mai credere, deliberatamente e pretestuosamente, né all’Assemblea Regionale Siciliana, né al Governo Regionale, a cui hanno prestato il fianco certi professionisti prezzolati del circuito dell'informazione, o forse sarebbe meglio definirli della non informazione.

Ma la Storia non mente. Mai. Quando fu promulgata la L.r. 8/14, anticipammo tutti nell'affermare che con quel provvedimento legislativo non sarebbe nato nessun nuovo Libero Consorzio in Sicilia, mentre si “sparavano” numeri compresi tra i 15 e i 40 liberi consorzi che si sarebbero creati. Già allora non siamo stati creduti, ma i fatti ci hanno dato ragione. Poi, abbiamo detto che i referendum confermativi che si sono svolti a Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea fossero validi, ma in tanti non ci credevano ed ancora oggi, invero, qualche disinformato o in malafede ci specula sopra; eppure avevamo ancora una volta ragione. Di recente, abbiamo segnalato un problema legato al mancato raccordo tra le L.r. 11/15 e la L.r. 15/15 (comunicato stampa del 28 luglio 2016, “Incompetenti con dolo”, in allegato), ovvero la differenza del numero di elettori, che saranno chiamati al voto per eleggere le cariche degli enti intermedi siciliani, tra i 29 comuni andati al voto nel giugno 2016 e tutti gli altri. I fatti ci stanno per dare, di nuovo, ragione. Perché siamo sempre stati dalla parte delle regole. 
Cionondimeno, fingono di ignorarci. Puntualmente, però, le “nostre profezie” si avverano e l’Assemblea regionale continua a collezionare brutte figure, arrivando tra poco all’ottavo passaggio legislativo di una riforma pasticciata.
Ieri all’ARS, durante la 373a seduta, il Presidente della I Commissione Affari istituzionali , Salvatore Cascio, ha dichiarato:
 Signor Presidente, intervengo perché questa mattina c’è stata una riunione in I commissione e, tra i temi trattati, c’è stato quello delle votazioni per il rinnovo dei Liberi Consorzi e delle città metropolitane.
Nel corso di quella seduta è nata più di una perplessità. Ma la perplessità maggiore riguarda un fatto tecnico, nel senso che vi è un disallineamento tra i consigli eletti nell’ultima tornata elettorale e i consigli eletti precedentemente a questa tornata elettorale. Semplifico. Vi sono dei Comuni che con lo stesso peso hanno 30 consiglieri comunali e Comuni con lo stesso peso specifico, con lo stesso peso ponderato, alla luce della nuova votazione, hanno 24 consiglieri comunali. Allora il calcolo non è stato riaggiustato, nel senso che il Comune che ha 30 consiglieri comunali moltiplicherà l’indice ponderato del singolo consigliere comunale per 30 mentre, l’altro, moltiplicherà il voto ponderato del singolo consigliere comunale per 24. Quindi si viene a creare una discrasia in un sistema omogeneo di votazione con due pesi e due misure diversi che potrebbe anche influire sull’esito elettorale.” - aggiungendo infine – “…e quindi si è addivenuto alla possibilità di rinviare queste elezioni di sessanta giorni.
Più diretto nell’attestare il fallimento l’On. Zito:
“Siccome la situazione è ormai allo stallo più totale, l’unica cosa che forse riusciremo a fare in questa Assemblea è rinviare per l’ennesima volta le elezioni ai liberi consorzi in Sicilia.”
Finora abbiamo sempre indovinato cosa sarebbe avvenuto in tema di Province/Liberi Consorzi in Sicilia, come detto anticipando tutti, quindi giusto per restare nel tema, sveliamo un altro grande problema a cui l’ARS sembra dedicare poca attenzione, mentre in realtà sappiamo che provoca parecchi malumori all’interno del Palazzo dei Normanni: Le variazioni territoriali.
Già, sono proprio le variazioni territoriali a causare il mal di pancia ai Deputati regionali, variazioni che si portano dietro anche le variazioni dei collegi elettorali per le elezioni regionali, quindi l’incertezza per alcuni di poter conservare o meno la poltrona.
Ebbene, se non si risolve questo drammatico problema, che sta facendo indignare i cittadini siciliani sulla affidabilità delle istituzioni, non potranno svolgersi le elezioni degli enti intermedi siciliani. Bisogna completare tutto l’iter della Legge Regionale 15/15, prima di poter organizzare i Liberi Consorzi, e l’art. 44 della LR 15/15 rimane tutt’oggi non applicato.
Quindi, i politici siciliani non si affannino a ricercare cariche nei Liberi Consorzi siciliani, perché le elezioni, come abbiamo più volte detto, non si svolgeranno.
Del resto, alla fine i fatti ci hanno dato sempre ragione. E ce la daranno anche stavolta.

Filippo Franzone                                    Salvatore Murella                                       Luigi Gualato                              Gaetano Buccheri
Coordinatore CSAG                          Portavoce Comitato Pro                             Portavoce Comitato                      Portavoce Consulta
                                                                   Referendum                                      per i Liberi Consorzi


______________________
Liberi Consorzi e Città Metropolitane:

ELEZIONI EX PROVINCE ILLEGITTIME
INCOMPETENTI…
CON DOLO

La riforma siciliana dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane, per i tempi ed i modi di attuazione, la si può paragonare alle telenovelas: tante puntate, passano gli anni ma il quadro generale rimane comunque inalterato.
Fu il 3 marzo 2013 quando il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, con una iniziativa “mediatica” ha sbandierato, ancor prima di discuterne in seno alla maggioranza ed al Parlamento regionale, ad un programma televisivo condotto da Massimo Giletti (Agorà), annunciò: “A partire da domani aboliremo le Province e saremo la prima Regione a tagliarle".
Non una abolizione vera, altrimenti non varrebbe neanche la pena di parlarne, ma una farsa tutta siciliana che rispetta (per tradizione) Il Gattopardo: Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.
Sicché, ci vogliono ben 6 passaggi legislativi (leggi regionali n° 7/13, 8/14, 15/15, 28/15, 5/16, 8/16) per trovare un fallace punto d’incontro tra parlamentari, 6 passaggi legislativi per prendere in giro i siciliani ed arrivare al mero cambio di denominazione (da Provincia Regionale a Libero Consorzio) e di elezione degli organi di rappresentanza (da diretto e popolare diventa indiretto e partitico) dell’ente intermedio siciliano, il quale ultimo tutto è tranne che “Libero”.
Oltre 1.200 giorni, pari a tre anni e quattro mesi, per produrre… il nulla. Quel poco prodotto dall’ARS viene impugnato più volte dal Governo nazionale (l’unico titolato a poter impugnare in via diretta le Leggi della Regione dinanzi la Corte Costituzionale). Il parlamento regionale si “piega” al volere del Governo centrale, modificando la, anzi, le leggi.
In tutto questo processo, di per sé già irrazionale, entra in gioco la “grana” delle modifiche territoriali, di conseguenza gli interessi dei parlamentari regionali intenti a non modificare i giardini (collegi) elettorali per le elezioni regionali.
La situazione oggi è degenerata fino a mettere in discussione il rispetto delle autonomie locali, il rispetto del corpo elettorale quindi dei cittadini, il rispetto dei principi di legalità.
Il voto in aula del 20 luglio 2016, in cui di fatto il l’ARS, recependo i rilievi infondati della I Commissione, ha aperto un solco insanabile tra cittadini, specie quelli dei quattro comuni coinvolti nelle variazioni territoriali, e le istituzioni. Passa un messaggio tra la popolazione  che non è per nulla confortante: la gente è convinta che le leggi vengano prodotte per farle osservare solo al popolo, mentre chi legifera è visto come immune e sollevato dal rispettarle.
La vicenda non è conclusa,  anzi tutt’altro, ogni giorno che passa emerge sempre più l’incompetenza e l’irragionevolezza del legislatore siciliano.
Se da un lato i comitati ufficiali promotori del passaggio alla Città Metropolitana di Catania hanno promesso battaglia, con ogni mezzo a disposizione, con motivazioni più che legittime, dall’altro gli errori pregressi ed attuali mettono in luce i vari problemi causati dal legiferare in modo schizofrenico.
Infatti, il 12 luglio la Giunta Regionale ha fissato la data per le elezioni degli organi dei Liberi Consorzi. La data prevista è l’11 settembre 2016. Il 20 Luglio il Presidente della regione ha emesso il Decreto di indizione delle elezioni di II livello. Anche i sindaci metropolitani hanno emesso i decreti per l’elezione dei consigli metropolitani, data prevista 25 settembre.
Oltre alla circostanza che vede l’iter della LR 15/15 incompleto, poichè necessita di un ulteriore passaggio, proprio come chiesto per conto del Governo centrale dal Sottosegretario alle Autonomie Locali Gianclaudio Bressa, che con nota del 19 luglio 2016 inviata al Presidente della Regione, ha chiesto esplicitamente di concludere l’intero iter della riforma dei Liberi Consorzi, un’altra pesantissima tegola sta per cadere addosso il legislatore siciliano e riguarda il voto ponderato per l’elezione degli organi dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane.
La modifica alla LR 15/15 avvenuta con la LR 5/16, riporta per il calcolo dei criteri di ponderazione direttamente alla L 56/14 denominata “Del Rio”, che all’art. 32 così dispone: 
 
Ciascun elettore esprime un voto che viene ponderato sulla base
di un indice determinato in relazione  alla  popolazione  complessiva della fascia demografica del comune di cui e' sindaco o  consigliere, determinata ai sensi del comma 33.

A prima vista sembra tutto normale, ma in Sicilia la normalità sovente, grazie all’audacia del legislatore, si trasforma in assurdità, assumendo le caratteristiche della burla.
Poche settimane fa, in Sicilia, si sono tenute le elezioni comunali in alcune città, tali elezioni, a norma della LR 11/15, stabiliscono, per i comuni andati recentemente al voto e per tutti gli altri che voteranno in seguito, la riduzione del 20% dei consiglieri comunali. Succede per l’effetto delle due norme (L 56/14 e LR 11/15) che, i comuni che hanno effettuato le recenti elezioni amministrative, nonostante all’interno della stessa fascia di popolazione di altri comuni, sono svantaggiati perché il calcolo per la ponderazione non tiene conto del minor numero di consiglieri, alterando la rappresentatività.
Nella tabella sottostante alcuni esempi:

FASCIA    “ E” COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE  A  30.000  E  FINO  A  100.000
ABITANTI
ABITANTI
Dati ISTAT 2015
MESE E ANNO ULTIME ELEZIONI COMUNALI
INDICE DI VOTO PONDERATO
NUMERO VOTANTI
TOTALE PUNTEGGIO CITTÀ
ENTE INTERMEDIO

VITTORIA
63.092
GIUGNO 2016
11,67
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
291,75
LIBERO CONSORZIO RAGUSA
MODICA
54.651
GIUGNO 2013
11,67
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
361,77
LIBERO CONSORZIO RAGUSA

ALCAMO
45.504
GIUGNO 2016
7
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
175
LIBERO CONSORZIO TRAPANI
CASTELVETRANO
31.781
MAGGIO 2012
7
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
217
LIBERO CONSORZIO TRAPANI

CALTAGIRONE
38.828
GIUGNO 2016
3,28
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
82
CITTÀ METROPOLITANA CATANIA
ADRANO
36.285
GIUGNO 2013
3,28
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
101,68
CITTÀ METROPOLITANA CATANIA

CANICATTÌ
35.763
GIUGNO 2016
7
24 CONSIGLIERI
1 SINDACO
175
LIBERO CONSORZIO AGRIGENTO
LICATA
38.007
MAGGIO 2015
7
30 CONSIGLIERI
1 SINDACO
217
LIBERO CONSORZIO AGRIGENTO

I comitati promotori ufficiali hanno posto all’attenzione dei sindaci dei comuni coinvolti nelle variazioni territoriali tale problematica, al fine di valutare l’invio di una nota ai Prefetti, al Presidente della Regione Siciliana, al Presidente ARS ed all’Assessore delle Autonomie Locali, affinché vengano messi a conoscenza del macroscopico errore.
Quindi, in questo modo quasi certamente salteranno le date del voto per l’ente intermedio siciliano, mostrando ancora una volta la totale mancanza di competenza e preparazione del legislatore siciliano che, con arroganza tradisce puntualmente le  aspettative dei cittadini.
Al riguardo, non possiamo esimerci dal constatare come alcuni rappresentanti parlamentari di Gela e Piazza Armerina, abbiano tradito le legittime aspettative dei loro concittadini gelesi, Piazzesi, nonché dei cittadini di niscemesi e licodiani. Non è passato, invero inosservato il metodo di voto ed i votanti. Si è  votato con voto segreto per Gela e accertato l’esistenza  di  una solida maggioranza contro le legittime aspettative dei quattro centri, si è poi proceduto, per i restanti tre DDL con voto Palese ed uniforme.
Rosario Crocetta (gelese), in qualità di Presidente della Regione e capo del Governo isolano, in teoria doveva sostenere i DDL governativi di variazione, votati favorevolmente - solo dopo la diffida dei comitati - dalla giunta regionale: assente in aula. In questo argomento assente da tre anni e tre mesi.
Parimenti, Luisa Lantieri (piazzese), Assessore regionale delle Autonomie Locali: i DDL escono dal suo assessorato con la sua firma; Riferisce nelle relazioni che tutti i passaggi sono regolari; Al momento del voto per la sua città però con ogni probabilità non intuisce che dopo il voto segreto per Gela gli altri DDL sarebbero stati votati con voto palese e vota contraria; accortasi del voto palese, successivamente chiede al Presidente dell’ARS di rilasciare la dichiarazione di voto per l’astensione. In ogni caso, una situazione molto imbarazzante nei confronti dei propri concittadini: può l’assessore proponente astenersi in una materia che riguarda peraltro la propria città?
Proseguiamo con Antonio Venturino (piazzese): Vicepresidente ARS. Contrario a priori al passaggio di Piazza Armerina e degli altri comuni alla Città Metropolitana di Catania, nonostante i cittadini, l’amministrazione ed il consiglio comunale hanno sempre chiaramente manifestato la volontà di aderire alla Città Metropolitana di Catania: voto contrario.
Ben più spregiudicato Giuseppe Arancio (gelese): è stato l’unico dei cinque ad avere il coraggio di autoinvitarsi all’audizione dei Sindaci dei quattro comuni e dei Comitati promotori ufficiali in I Commissione dove, lasciando inorriditi sindaci e componenti dei comitati, sciorina una serie di inesattezze strumentali che, guarda caso, la I Commissione fa proprie.  Si schiera così apertamente contro le libere scelte dei quattro comuni. In aula mantiene la propria personale posizione, con voto contrario.
Infine, Giuseppe Federico (gelese), contrario da sempre ad ogni tipo di autonomia per l’area gelese. Nel periodo in cui con la proposta popolare si tentava l’istituzione della Provincia di Gela, da Presidente della Provincia di Caltanissetta, fu contrario. Per l’istituzione del Libero Consorzio di Gela, non pervenuto. Per l’adesione al Libero Consorzio di Catania, ancora contrario. Per l’adesione alla Città Metropolitana di Catania, assolutamente contrario. In aula vota favorevole sugli altri DDL, rimangono i dubbi sul scrutinio a voto segreto del DDL di Gela, considerata la contrarietà esibita negli anni.

Il risultato finale è che in Sicilia i Consorzi non sono “Liberi” come non sono “liberi” di scegliere comuni e cittadini.
Tocca ai cittadini rimettere ordine e far rispettare le regole di una democrazia. In questa area ci si lavora da 12 anni.


Filippo Franzone                                    Salvatore Murella                                       Luigi Gualato                              Gaetano Buccheri
Coordinatore CSAG                          Portavoce Comitato Pro                             Portavoce Comitato                      Portavoce Consulta
                                                                   Referendum                                      per i Liberi Consorzi




Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI