giovedì 9 giugno 2016

Giornata mondiale del rifugiato “CU SA’ MPÙNI STA FRAZZATA?”

Giorno 19 giugno 2016 dalle ore 9,00 alle ore 21,00 l'associazione Don Bosco 2000 parteciperà agli eventi per la celebrazione presso il palatenda di ENNA della giornata mondiale del rifugiato con un ricco programma di eventi. 
Lo SPRAR di Aidone ha accolto di buon grado la proposta del M.A.S.C.I. (Movimento adulti scout cattolici italiani) di Enna per la realizzazione della giornata dal titolo “Cu sa’ mpùni sta frazzata?” (Chi si prende questa coperta) prevista per giorno 19 giugno.
Nella prima riunione conoscitiva del progetto è subito emerso il profondo significato comunitario della giornata. Infatti, parteciperanno alla giornata diverse comunità presenti nella realtà ennese (la comunità rumena, la comunità marocchina) e diversi enti ed organismi (emergency, masci, agesci).
La proposta ci è sembrata subito interessante perché ci permette di far conoscere i percorsi di accoglienza integrata anche alla città di Enna, nonché di dare rilevanza provinciale alla ricorrenza della giornata del rifugiato.
Il filo conduttore della giornata sarà la realizzazione della frazzata. La frazzata (termine dialettale) è la coperta che anticamente veniva realizzata a mano, cucendo diversi pezzi di stoffa colorata. La frazzata veniva posta sotto il materasso per evitare che lo stesso si rovinasse a contatto con le vecchie reti metalliche. Questa antica tradizione è ancora presente in alcune comunità africane. La frazzata, dunque, rappresenta la comunanza delle tradizioni, diventando simbolo di unione visto che la stessa sarà realizzata durante tutta la giornata con la partecipazioni di tutti i rappresentanti delle comunità presenti nella provincia di Enna e con centinaia di stoffe colorate rappresentative di tutte le etnie del mondo.
“Cu sa’ mpùni sta frazzata?” (Chi si prende questa coperta) era un antico modo di dire del dialetto ennese che voleva significare “chi si carica di questo problema” visto che la frazzata era un prodotto del ceto povero e quindi non ben visto dalla borghesia. Attualizzando, il messaggio che si vuole lanciare è proprio quello dell’importanza della comunità aperta e solidale che sa’ mpùni sta frazzata (che si prenda carico di questa coperta), diventando monito non solo per i cittadini ennesi, ma soprattutto per tutti i cittadini europei.
Anticamente, durante la lavorazione della frazzata le lavoranti usualmente raccontavano storie fantastiche o reali. Si è voluto anche riprendere questa antica usanza attraverso i racconti di tutte le comunità ed enti presenti.
Dunque, durante la lavorazione della frazzata si alterneranno le varie comunità che si racconteranno utilizzando diverse forme artistiche (musica, danza, spettacoli teatrali, proiezioni, poesie, racconti di fiabe).
Lo Sprar di Aidone si racconterà attraverso la lettura di poesie scritte dai nostri beneficiari.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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