giovedì 16 giugno 2016

Atto di forza dei comitati promotori dell'adesione alla Città Metropolitana di Catania

I comitati promotori dell'adesione alla Città Metropolitana di Catania hanno diramato il seguente comunicato stampa:




Adesione Città Metropolitana:

LE AMMINISTRAZIONI ED I COMITATI UFFICIALI DI GELA, PIAZZA ARMERINA, NISCEMI E LICODIA EUBEA BLOCCHERANNO LE ELEZIONI DELL’ENTE INTERMEDIO

I Comitati ufficiali promotori dell’adesione alla Città Metropolitana di Catania, CSAG Gela, Pro Referendum Piazza Armerina, Liberi Consorzi Niscemi e Consulta di Niscemi, unitamente ai sindaci di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, hanno tenuto stamani una conferenza stampa, presente anche l’Avvocato Guglielmo Piazza che in rappresentanza di comitati e amministrazioni cura la parte legale.

Ha iniziato Filippo Franzone, Coordinatore del CSAG:  le amministrazioni di Piazza Armerina, Licodia Eubea e Gela, hanno già inviato le diffide atte ad avvisare i responsabili regionali, lo farà a breve anche Niscemi ed i Comitati ufficiali. Bloccheremo le elezioni delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi Siciliani, se prima non verrà ufficializzato formalmente il passaggio territoriale dei quattro comuni che hanno esercitata una libera scelta in base alle leggi vigenti.


Ha successivamente letto un documento inviato dal Prof. Curreri docente di Diritto Costituzionale alla Kore di Enna, consulente dei comitati ufficiali.
A seguire Luigi Gualato, coordinatore del comitato Liberi Consorzi Niscemi ha detto: Qui non si discute più su ciò che si è scelto, è superato, quello che sta avvenendo è un problema di democrazia, di rispetto delle regole. L’espressione di quattro consigli comunali, la conferma avvenuta da parte di 32.000 cittadini attraverso referendum confermativi, non può essere calpestata da nessuno. Rivendichiamo il rispetto delle scelte democratiche in tempi brevi e certi. Continuando così rischiamo di perdere quei finanziamenti europei che servono allo sviluppo dei comuni delle Città Metropolitane.

Il periodo delle chiacchiere è finito - inizia così Salvatore Murella, Portavoce del Comitato Pro Referendum di Piazza Armerina - chi deve fare lo faccia subito, perche una volta iniziata l’azione giudiziaria non ci fermeremo. Continuiamo a subire una mortificazione dei servizi, l’ospedale in continua riduzione di servizi erogati e personale, adesso il caso dell’IPAB che rischia di appesantire le spese del comune di 4 milioni di euro. Non possiamo restare orfani dell’ente intermedio, indietro non si torna ed una scelta inequivocabile è stata fatta, Piazza, insieme a Gela e Niscemi, ha scelto senza se e senza ma la Città Metropolitana di Catania.
Gaetano Buccheri, Portavoce della Consulta di Niscemi  ha così sintetizzato il suo pensiero: La I Commissione ARS ed il Parlamento stanno violando l’autonomia degli enti locali, loro che rappresentano una Regione a statuto Speciale, è un controsenso. Comuni contro Regione per una materia che rappresenta la base di una democrazia, il rispetto reciproco delle leggi. I comuni hanno rispettato in pieno i contenuti della Legge 15/15, faccia lo stesso la Regione.
Di seguito sintetizzato l’intervento dell’Avv. Guglielmo Piazza: La l.r. 15/15 prevede all'art. 44 un procedimento speciale e vincolato per consentire ai soli quattro Comuni, che avevano già adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla previgente l.r. 8/14, di salvare gli effetti delle scelte già democraticamente operate e confermare la migrazione verso altro Ente intermedio.
Tale procedimento si conclude con l'approvazione di una c.d. “Legge-provvedimento” da parte dell'ARS che ha un limitatissimo potere di incidere sui contenuti della stessa, motivo per cui i Comuni ed i Comitati hanno inteso invitare ad adempiere l'ARS contestualmente diffidando le altre Istituzioni dall'emettere provvedimenti amministrativi illegittimi.
In assenza di tale Legge-provvedimento, infatti, non può ritenersi pienamente attuato il quadro degli Enti intermedi risultante dal disposto della l.r. 15/15 e per tale motivo i provvedimenti amministrativi emessi dalle Istituzioni preposte (convocazione, in prima applicazione, dei comizi elettorali) sarebbero illegittimi per violazione di legge ed eccesso di potere.
In tale quadro, l'eventuale impugnazione dei predetti provvedimenti da parte dei Comuni e dei Comitati non appare una chimera e corre il rischio di bloccare le elezioni relative agli Organi elettivi dei nuovi Enti intermedi.

È intervenuto anche l’Ass. del Comune di Gela Francesco Salinitro, che segue da vicino la vicenda: I comuni stanno subendo un grave danno, partita la Città Metropolitana di Catania, partono anche i processi di organizzazione, noi non possiamo assolutamente rimanere nel limbo. Ho detto, durante la cerimonia di insediamento del Sindaco Metropolitano di Catania, al presidente della Regione rosario Crocetta, la pericolosità per queste comunità della permanenza dell’incertezza, ha risposto che avrebbe chiamato l’indomani per un incontro. È già passata una settimana.
Il Sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi, alza anche lui l’indice accusatorio nei confronti di Crocetta: Gela è la città del Presidete della Regione,  ma con noi finora non è stato corretto, aspettiamo acora che ci chiami. Anche con l’IPAB di Piazza Armerina ci sta creando seri problemi, estinguendola. Eppure il giorno prima che mi arrivasse la notifica dalla Regione, ci siamo incontrati a Catania, durante la cerimonia di insediamento del Sindaco Metropolitano, mi aveva assicurato che non c’erano problemi, invece… Sulla Legge 15/15 pretendo, nella carica che ricopro a seguito di una scelta elettiva-popolare, che la democrazia venga rispettata.
Il Sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa così si esprime: è diventata una questione tragicomica. È una legge nata male, portata in Parlamento, dove nessuno la voleva ma l’hanno sottoscritta. Adesso siamo ad un punto di non ritorno. La colpa di tutto ciò non è solo del Presidente della Regione ma, dell’intera maggioranza regionale, la deputazione non vuole modificare i collegi elettorali perché hanno paura. Se non sono in grado di legiferare, facciano mea culpa e vadano a casa.
Chiude i lavori il Sindaco di Gela, Domenico Messinese, con il suo intervento: Quando la realtà supera la fantasia, si arriva all’assurdo. Siamo trattati come bambini a cui dire una bugia del momento per tenerci tranquilli. Siamo stati ligi, rispettosi delle regole, ma loro hanno continuato ad alzare l’asticella per non farci mai arrivare.Se per loro siamo numeri o pedine, stanno sbagliando tutto. Siamo affidati a delle persone che non rispettano il loro mandato né chi li ha premiati a rappresentare la Sicilia. La cosa è assurda, comprensibile solo in un palazzo di pazzi. Ci impediscono di essere autori del nostro futuro, il loro comportamento sta producendo danni alle nostre collettività, è ovvio che iniziata la parte giudiziaria chiederemo i danni. Non ci sposteremo di un millimetro rispetto alle scelte già effettuate, la democrazia trionferà, vinceremo sicuramente.

Adesso tocca ad altri far rispettare le regole, non più alla politica. Impugneremo ogni atto in ogni sede, se occorrerà arriveremo anche alla Corte Costituzionale ed alla Corte Europea dei Diritti Umani. A qualcuno è sfuggito, ma questa è ancora  una Repubblica.




Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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