lunedì 15 ottobre 2007

Primarie PD. Tutti contenti.

Piazza Armerina. Vince l’area Veltroni, ma tengono il passo sia la componente Letta che quella Bindi. E’ la sintesi del risultato delle primarie del Partito Democratico nella città dei mosaici. Quasi mille i votanti e seconda città della provincia per affluenza alle urne dopo Enna e Leonforte. Per Veltroni hanno votato circa il 55 % dei votanti. Enrico Letta, sostenuto da Carmelo Tumino ha avuto il 31% dei consensi mentre Rosì Bindi legata all’emergente Daniele La Delia ha avuto circa il 12% dei voti. Per l’assemblea Regionale il 52% dei voti è andato al candidato veltroniano Francoantonio Genovese, mentre circa il 41% al sindaco nisseno Salvatore Messana. Alla fine, tutti contenti. Tre, forse 4, sono i rappresentanti piazzesi. All’assemblea costituente regionale andranno Ethel Consiglio delle lista Veltroni e Daniele La Delia (nella foto) per la lista Bindi, mentre a quella nazionale andranno Ranieri Ferrara sempre per la lista Veltroni e Catena Caliota per la lista Letta. Ethel Consiglio e Ranieri Ferrara sono due delle figure più promettenti del panorama politico locale. Potrebbe farcela anche Daniele La Delia che dopo anni di impegno dietro le quinte della Margherita adesso si affaccia a ruoli di primo piano.
Agostino Sella
per tutti i risultati vai su http://www.piazza-grande.it/

Primarie PD. Enfin! Le voilà! di Carmelo Nigrelli

Finalmente! Lo aspettavo, insieme a tanti altri, dal 1991. Dopo una gestazione piena di problemi, di dubbi, di incertezze, il Partito Democratico è nato, da parto programmato, il 14 ottobre 2007.Ciò che non era programmato e che mi appare una inattesa buona notizia è la fortissima affluenza di cittadini nei seggi allestiti per le primarie. Se si considera che in occasione delle primarie che scelsero Prodi quale capo del governo partecipavano anche i sostenitori degli altri partiti del centro-sinistra, si capisce la rilevanza del dato. A maggior ragione in una fase di crisi evidentissima della fiducia dei cittadini nei partiti.
Molti commentatori hanno evidenziato tale rilevanza e hanno avvertito Veltroni e gli altri dirigenti del PD che non possono sprecare quest'occasione, questa grande spinta alla democrazia e al rinnovamento del modo di fare politica in Italia oltre che l'aspirazione a forme di organizzazione partitica con nuove regole e nuovi riti.
A me, a dire il vero, un po' d'amaro in bocca rimane per le modalità con le quali si è giunti a questo importante risultato, ma sono contento di non avere mollato insieme a quella parte consistente di cittadini non militanti di partiti tradizionali che, con queste primarie stanno mandando un forte segnale al tempo stesso di fiducia e di messa in mora alla classe dirigente del Pd.
In provincia di Enna si conferma la proverbiale capacità di mobilitazione della leadership del centro sinistra cui si è aggiunta una non trascurabile partecipazione di "sfusi" che hanno condotto a superare il numero di votanti - già alto - delle primarie del 2005 con un'affermazione di Veltroni che non è distante da quella nazionale con il 75% circa di consensi.
Questo significa che l'area non disponibile a votare per il sindaco di Roma non è stata ampliata dalla posizione di Carmelo Tumino a favore di Letta che ha, piuttosto, cannibalizzato il possibile bacino elettorale di Rosi Bindi (la quale si ferma a poco più dell'8%) senza peraltro discostarsi (10%) dal dato nazionale dello stesso Letta.
Anche a Piazza, dove pure Letta era sostenuto oltre che dal deputato regionale, dal segretario della Margherita, da Lina Grillo e da non pochi dirigenti diellini, Letta, con il 31% è rimasto distantissimo da Veltroni che patisce un po' il protagonismo dei "lettini", ma raggiunge comunque un significativo 55%.
Questo significa, a mio avviso, che una parte maggioritaria dei democratici di Piazza non è caduta nel tranello di utilizzare l'elezione diretta del segretario nazionale come strumento per rimettere in discussioni gli equilibri locali e provinciali che, invece, dovranno essere oggetto dei confronti che nelle prossime settimane si terranno in preparazione dell'elezione dei segretari provinciali e locali.
La forte valenza locale e la esplicita volontà di utilizzare il voto a Letta come strumento per "contarsi" e organizzare una corrente nei diversi comuni della provincia, non credo abbia giovato a Tumino.
Tuttavia la questione mi sembra un'altra. Partorito il PD, adesso occorrerà lavorare per formarlo e ciò sarà bene che avvenga in maniera innovativa (il meccanismo elettorale è stato l'ultimo atto dei vecchi partiti e non il primo del nuovo) e soprattutto attorno alle idee e non basandosi sulla contrapposizione pregiudiziale tra gruppi consolidati nei rispettivi partiti.
Questo occorrerà fare, a livelo nazionale come a livello locale, per non perdere l'occasione come auspicano, per esempio, Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro.
C'è da rimboccarsi le maniche.
Carmelo Nigrelli.

Il testo della mozione di sfiducia al Sindaco

Mozione di sfiducia al Sindaco con richiesta di convocazione del Consiglio comunale.
I sottoscritti consiglieri comunali

Visto 1'art.10 della L.R. n. 35 del 15/9/1997, come modificato dall'art. 2 della L.R. n. 25 del 16/12/2000, propongono la presente:



Il Sindaco Maurizio Prestifilippo, eletto nel 2004 da una coalizione di centro destra, negli oltre tre anni trascorsi alla guida della città ha gia fornito ampia e documentata prova della sua incapacità amministrativa a svolgere il gravoso compito di primo cittadino della seconda citta della nostra provincia, sotto molteplici aspetti ed in numerose occasioni.
Le poche cose realizzate, sono la testimonianza del fallimentare approccio di questa esperienza di governo, con un giudizio unanimemente condiviso da tutte le forze politiche municipali, con l’evidenziarsi di un livello di scontro sociale e civile oggi non più sostenibile per la città dei mosaici;
Premesso che:

Il suo programma di governo aveva, tra i punti maggiormente qualificanti, i seguenti obiettivi:

- Riordino del commercio su aree pubbliche e lotta all'abusivismo commerciale .Impegno all'istituzione di un Ente Fiera in collaborazione con altri Comuni, la Provincia e la Camera di Commercio.
- Rifacimento della segnaletica urbana e turistica, cura dei sistemi di sicurezza dei pedoni con ampliamento dei marciapiedi nelle zone di espansione urbana. Miglioramento del traffico attraverso la progressiva attuazione del relativo Piano urbano. Ridefinizione del sistema di mobilità urbana con la previsione di idonee aree di parcheggio ed efficienti trasporti pubblici.
- Potenziamento del servizio di assistenza domiciliare agli anziani, miglioramento dei servizi di asilo nido e scuola materna.
- Recupero dei grandi contenitori pubblici in abbandono, tra i quali citiamo: Palazzo Trigona, Convento e Chiesa di Sant'Anna, Istituto ex Magistrale di Via Umberto I, Cinema Ariston e Capannoni ex ITIS.
elernenti programmatici, tra i piu salienti, che sono stati palesemente omessi per i motivi che sotto analizzeremo.

Considerato in via preliminare che:

il Sindaco ha fornito ampia dimostrazione di non sapere governare la città, annunziando la posa di prime pietre in ogni angolo della citta , omettendo che i pochi e reali cantieri oggi aperti, sono opera dell'attivita amministrativa della giunta comunale del quinquennio che lo ha preceduto.

Gli inadempimenti programmatici sono del tutto evidenti:

A) La triste commedia messa in scena in occasione del trasferimento del mercato settimanale all'area ex Siace, ha dimostrato la incapacità dell'amministrazione ad affrontare e risolvere 1'annoso e vessato problema. Il Comune è stato oggetto di contenziosi amministrativi e legali, provocando 1'astensione degli operatori commerciali dal lavoro per circa due mesi, con scioperi e manifestazioni di protesta per le vie della citta, fatto inusitato e mai accaduto nella storia commerciale municipale. Ciò si e verificato per un atteggiamento personalistico e assolutamente sprezzante, da parte del Sindaco, verso le istituzioni. Il problema è stato risolto con 1'apporto decisivo di tutti i consiglieri comunali della città, nella specifica vicenda, dando dimostrazione di moderazione e capacita di soluzione. Il fatto è stato qualificato, dagli addetti ai lavori, dalle forze politiche e dagli stessi cittadini, come la più eclatante iniziativa autoritaria e personalistica, tra le molte adottate in questi primi trentasei mesi di mandato dal sindaco della città, con una gestione della cosa pubblica assolutamente irrispettosa del ruolo istituzionale del Consiglio Comunale, delegittimato e sistematicamente svuotato in questa occasione dei suoi poteri e delle proprie competenze amministrative e politiche dal Primo Cittadino.

B) L'approccio dell'amministrazione comunale irto di contraddizioni e carenze decisionali, ha impedito la risoluzione di alcuni cronici e grossi problemi che attanagliano la comunita. La vicenda del Corpo di Polizia Municipale della citta e quanto mai emblematica: la devastazione professionale e delle risorse umane arrecata al Comando, con it continuo turn over di comandanti pro tempore, sei in appena due anni e mezzo, e la anomala gestione della trattativa privata per l'istituzione dei parcheggi a pagamento, oggi sotto la lente d'ingrandimento degli organi della magistratura, sono un esempio chiaro delle deficienze amministrative del Sindaco;

C) Il sindaco Prestifilippo ha gestito in modo scellerato la macchina comunale, creando tra il personale un clima di insicurezza e disorientamento senza precedenti, instaurando un altalenante sistema premiante che ha finito per porre condizioni di pesante disparità di trattamento tra gli impiegati comunali. Gravissima spia di malessere amministrativo a la crescita della spesa corrente che rappresenta una delle sue lacune maggiori, con costi in aumento (+11%), provocati dall'avvio di tutta una serie di superflue e mirate mobility esterne, aggravate da un frequente balletto dei dirigenti, dimostrazione piu eclatante dell'inadeguatezza gestionale. Lo stesso Sindaco ha trattenuto per sè, per molti mesi, la delega alla Polizia Municipale ed al Personale, lasciando vacante per oltre un anno l'assessorato alle politiche sociali, oggi privo di ogni capacita di azione e di progetti a breve e medio periodo. La mancanza di una delega alle politiche sociali per mesi e mesi ha di fatto reso la citta priva di un importantissimo strumento per affrontare i numerosi problemi che l’attanagliano. Il suddetto modus operandi aveva avuto gia altri clamorosi precedenti nella vicenda della lunga agonia riservata all'unica società mista per i pubblici servizi della città e della irrituale adesione alla fondazione della Banca Luigi Sturzo,circostanze nelle quali il Consiglio Comunale è stato spogliato di ogni potere decisionale e costretto ad inghiottire insensati ed illogici atti amministrativi, in spregio delle elementari regole politiche e delle proprie competenze amministrative; mentre all'opposto l'organo consiliare, quando tempestivamente coinvolto, ha pronunziato sempre ed all'unanimita' parole chiare e nette a favore dell'interesse pubblico e del territorio piazzese, adottando i relativi atti d'indirizzo politico;

E) Le maggiori e peggiori inefficienze amministrative sono state commesse in materia di bilancio, ove la gestione dell'Ente e davvero preoccupante, con una sopravvenienza dalla precedente amministrazione, che nel periodo 31/12/2003 / 31/12/2005 e passata dal 33,83% al 40,40%, nonostante siano diminuiti gli interessi passivi in misura pari al 17%; una crescita della spesa esponenziale che mette 1'Ente in condizione di sforare il patto di stabilità e di ridurre ai minimi storici le risorse disponibili per le spese correnti. Di piu il risultato nell'esercizio di competenza presenta un saldo negativo e non risulta essersi provveduto ad intraprendere una politica di riduzione dei residui attivi e passivi, che incidono per una quota pari al 71% del totale complessivo degli accertamenti e degli impegni di competenza, un parametro fuori media che rischia di provocare maggiori deficit gestionali in disavanzo nell'esercizio corrente, minando alle fondamenta la tenuta complessiva dell'assetto economico- finanziario della nostra Citta; le ultime corrispondenze intercorse con la Corte dei Conti regionale sono lo prova provata delle asserzioni precedenti;

F) Su parecchie questioni delicate e fondanti la vita della nostra comunità gli unici atti prodotti dall'amministrazione, che ha sottovalutato svariate delibere ed atti d'indirizzo del Consiglio Comunale, sono stati gli incarichi - affidati con scarsa oculatezza e poca parsimonia - a studi legali, spesso siti fuori citta, con aggravio di spese e costi ai danni delle casse comunali;

G) Citiamo tra i tanti atti amministrativi assolutamente scellerati, la stipula di un preliminare per 1'acquisto di n. 2 appartamenti di via Piave senza la preventiva autorizzazione del Consiglio Comunale per contrarre mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti;

H) Il sindaco non ha mai eseguito gli atti di indirizzo che il Consiglio Comunale ha prodotto, sulla vicenda del mercato settimanale, come sulla querelle legata agli operatori ambulanti della Villa del Casale;

K) Sulla problematica della Villa Romana ha concentrato la propria azione solo sulla nomina dell'Alto Commissario Vittorio Sgarbi , con il fondato e rischiato pericolo di perdere il finanziamento comunitario, salvato grazie alla vigilanza ed al prontezza politica ed istituzionale del Consiglio Comunale che con ordini del giorno mirati e relativi atti d’indirizzo adottati, ha alzato il livello della pubblica attenzione sulla vicenda; di converso sconcertante e gravemente lesiva dei principi di giustizia ed equità sociale nonché di salvaguardia delle pubbliche risorse finanziarie è stato il procedimento amministrativo e gestionale utilizzato per spendere centinaia di migliaia di euro , proventi in quota parte dagli incassi della Villa Romana del Casale, distratti motu proprio dalle autentiche ed originarie finalità di spesa stabilite con legge della regione Sicilia, quale parziale risarcimento infrastrutturale a servizio della nostra città;





Tutto quanto sopra considerato bisogna evidenziare che :

questo comportamento è di inaudita avventatezza politica, lesivo della dignità delle Istituzioni e della popolazione piazzese. Le opposizioni di centrosinistra sin dall'inizio della consiliatura, (luglio 2004) hanno chiesto al sindaco Prestifilippo , di affrontare la questione Piazza Armerina con la necessaria celerità, offrendo la massima collaborazione e dialogo. L'atteggiamento del Sindaco ci ha lasciato perplessi e sconcertati, sempre dichiaratamente contrario al sistema dei partiti, di maggioranza e di opposizione, spesso mesto e sconsolato nel lasciare l’aula del Consiglio Comunale per i magri risultati politici ed amministrativi ottenuti ma che, nottetempo, ha tramato e briga per annacquare ogni risultato della politica, per delegittimare 1'avversario ed abbindolare 1'alleato, definendosi oggi uomo di Forza Italia, dopo lungo e sommesso pellegrinare alla ricerca di ospitalità, fino ad ieri esponente della sinistra, poi prestato alla destra, nonché uomo di destra nauseato dalla sinistra, sempre omettendo colposamente di dare la giusta connotazione politica al suo governo, nato e dichiarato autenticamente di centro destra ma nei fatti, sin dalla nascita privo di una maggioranza politica tale da consentire la parziale attuazione del suo programma. Crediamo che in questi tre anni di amministrazione Prestifilippo, si sia rotto il rapporto di fiducia tra la cittadinanza e il Primo Cittadino, tra questi e tutto il Consiglio Comunale, e tra lo stesso Sindaco e la coalizione che lo ha espresso, come peraltro recentemente dichiarato sulla pubblica stampa, a proposito degli attriti con altre importanti forze politiche del centro destra medesimo. Il Sindaco non ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini e ai loro bisogni, nè sussistono le elementari condizioni politiche perche questo possa avvenire negli ultimi anni del suo mandato. La Città fino ad oggi è priva di un assessorato ai beni culturali, fatto gravissimo per un territorio con tanti beni monumentali, paesaggistici ed ambientale da recuperare e da valorizzare e su cui punta da anni per il suo rilancio economico e turistico. Problematiche, peraltro, messe al primo posto nel programma del Sindaco che evidentemente pensa di essere onnipotente e di potere gestire il settore dei beni culturali e ambientali da solo, unitamente a tutto il resto di sua competenza. E' necessario pertanto che si chiuda anticipatamente questa esperienza, risultata fallimentare per la Città. E che si apra una nuova fase nella quale partiti, associazioni, organizzazioni di categoria, si mettano insieme per analizzare a fondo i problemi di Piazza Armerina e stilare un progetto credibile per la loro soluzione. La citta deve sapere che per mantenere intatte le sue possibilità di uno sviluppo economico legato alla Villa Romana del Casale, per preservare il centro storico da una latente rovina, per dare concrete risposte ai bisogni delle forze produttive cittadine, per arginare il fenomeno dell'emigrazione, questo Consiglio Comunale deve assumersi la responsabilita di scegliere un percorso diverso ed essere fermamente intenzionato a difendere Piazza Armerina per assicurare un futuro migliore alle generazioni che verranno. Per non far subire al nostro territorio ulteriori mortificazioni non indugiamo oltre nel mettere in atto l'unico strumento legittimamente valido e politicamente irreprensibile, rappresentato dalla presentazione della mozione di sfiducia. Questo atto di coraggio e onesta politica restituira dignità a questo Consiglio comunale e consentirà di riconsegnare al cittadino di Piazza Armerina, una volta approvatala, il diritto/dovere, quale unico ed effettivo titolare, di esprimere, lui si, la fiducia ad una nuova e ci auguriamo, eccelsa amministrazione.

I) I sottoscritti, per le motivazioni di cui sopra, presentano mozione di sfiducia al Sindaco ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 della L.R. n. 35 del 15/9/1997, come modificato dall'art. 2 della L.R. n. 25 del 16/12/2000;
Firmata da
  1. Falcone
  2. Capizzi
  3. Ribilotta
  4. Venezia
  5. Cimino
  6. Miroddi
  7. Grillo
  8. Incardona

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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