martedì 25 settembre 2007

Convegno diocesano sulle sfide educative.

Piazza Armerina. "La questione antropologica e la sfida educativa". È il titolo del convegno organizzato dalla diocesi piazzese che si terrà dal 26 al 28 settembre e rivolto a tutti gli educatori diocesani legati alle parrocchie ed alle altre realtà associative. Il vescovo nel suo messaggio di invito sottolinea come “l'esperienza dell'incontro con Gesù Cristo nella comunità ecclesiale, presuppone una concezione integrale dell'uomo da trasmettere di generazione in generazione. L'opera educativa incontra oggi, in un clima dominato dal relativismo nichilista, una serie di difficoltà che coinvolgono la famiglia, la scuola, la Chiesa e ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Cresce da più parti la domanda di un educazione autentica e la riscoperta del bisogno di educatori autorevoli. In un simile contesto l'impegno della Chiesa per educare ad una fede consapevole e libera e alla testimonianza coraggiosa del Signore Gesù assume un valore importante per far uscire la nostra società dalla crisi che la affligge. Il compito educativo interessa in modo trasversale i vari ambiti dell'esperienza umana: dall'affettività alla cittadinanza, dalla catechesi alla scuola, dal lavoro al tempo libero e ai mezzi della comunicazione di massa”. Il Convegno avrà luogo a Piazza Armerina nella chiesa di S. Antonio, in piazza Marescalchi nei tre pomeriggi del 26, 27 e 28 settembre. Sono invitati in particolare i presbiteri, esonerati dal celebrare le messe vespertine in questi giorni, e poi i diaconi, i religiosi e le religiose, i membri degli organismi pastorali, i laici impegnati nelle varie aggregazioni ecclesiali, i catechisti, gli insegnanti e tutti coloro che sono coinvolti nel campo educativo. Interverranno: Mons. Luigi Negri Vescovo di San Marino – Montefeltro, cui è affidata la relazione introduttiva e il Prof. Antonio Bellingreri, Ordinario di Pedagogia Generale presso l'Università di Palermo e l'Università “Kore” di Enna la cui relazione ha per titolo “La questione fondamentale e il metodo per un educazione autentica”. La relazione conclusiva è affidata al vescovo diocesano Mons. Michele Pennisi, che traccerà le linee del programma pastorale 2007/2008 nel suo intervento: “Educare alla fede e alla testimonianza cristiana”.

Agostino Sella agostinosella@tiscali.it

Parte il settembre federiciano

Sulle orme di Federico II, parte settembre Federiciano, la manifestazione di fine estate promossa dalla società consortile Rocca di Cerere presieduta da Enzo Lacchiana. Una tre giorni ricca di eventi che si aprirà venerdì prossimo al Teatro Orbita di Aidone e si chiuderà domenica alla sala Cerere di Enna con un concerto di Giovanni Fandolfo e Giuseppina Vergine. “L’obiettivo della manifestazione – dice il presidente Pacchiana - è quello di conoscere Federico II, i luoghi dove ha vissuto, le sue passioni, le sue peculiarità. Abbiamo messo su insieme a tante persone ed a tanti enti che hanno collaborato con noi una serie di eventi, rassegne e concerti che si svolgeranno nell’ambito del programma di iniziativa comunitaria Leader Plus”. La manifestazione si svolge tra Aidone, Piazza Armerina ed Enna. Venerdì, ad Aidone, dopo l’apertura alle 20 presso la Chiesa di Santa Maria della Cava si terrà un concerto con gli strumenti musicali tipici del periodo barocco a cura dell’orchestra barocca “Les elements” mentre la serata sarà caratterizzata dalla visita ai siti medievali della cittadina aidonese. Sabato sarà, invece protagonista la città dei Mosaici. Si parte alle ore 16 con la visita guidata del Gran Priorato di Sant’Andrea curata dall’architetto Claudio Paterna dirigente della Soprintendenza di Enna che alle 18,30 guiderà i partecipanti anche alla scoperta della commenda dei Cavalieri di Malta, nel cuore del centro storico piazzese. Nello stesso sito alle 18,30 l’architetto Rosa Oliva è soprintendente Beatrice Basile, presenteranno il volume fotografico “architetture federiciane nella Sicilia Centro meridionale: itinerario per immagini”. Alle 20,30 la serata sarà conclusa da uno spettacolo teatrale. Domenica la manifestazione si sposta ad Enna con la visita guidata al Castello di Lombardia e l’esibizione del tiro con l’arco a cura dell’Associazione sportiva “Arcieri Monti Erei”. La serata si concluderà con uno spettacolo di sbandieratori e con un concerto di flauto. Durante le tre giornate degli agriturismo dell’ennese presenteranno all’interno del loro menù delle pietanze federiciane. Tre giorni, quindi, ricchi di cultura per ricordare un re da carattere e dal comportamento influenzato dalla discendenza normanno-sveva. I caratteri della Sicilia che oggi conosciamo derivano in gran parte, da questo dal regno di Sicilia, fondato nel proprio nel 1296 Federico e che poi, passando attraverso varie reggenze, verrà soppresso nel 1816 da Ferdinando I di Borbone.

Agostino Sella

Al via il piano di gestione della Villa Romana del Casale

Piazza Armerina. Al via il piano di gestione per la Villa Romana del Casale. Il piano è uno strumento di pianificazione richiesto dall’Unesco per tutti i beni che sono inscritti al World Heritage List, ossia la lista dei beni patrimonio dell’umanità. Chi non produce il piano di gestione, corre il rischio di essere cancellato dalla lista. In quest’ottica la direzione del museo della Villa ha invitato il comune di Piazza Armerina, a provincia di Enna e la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali alla sottoscrizione di un protocollo di intesa che prevede la costituzione di un comitato di pilotaggio che avrà, tra gli altri, il compito di definire le linee guida per la predisposizione del piano di gestione Unesco della Villa del Casale. L’obiettivo dell’Unesco è quello di garantire nel tempo il mantenimento per la trasmissione alle future generazioni dei valori di eccezionalità che determinano il riconoscimento tra i beni patrimonio dell’Umanità attraverso la formulazione di un “rapporto periodico” del sito e, ora, anche di un “piano di gestione”. Conservazione, promozione fruizione e gestione sostenibile della villa sono le finalità principali del piano che individua anche le criticità e le opportunità che le misure di tutela e valorizzazione per la crescita della comunità. “Attraverso il “piano di gestione che è uno strumento in grado di evolvere e recepire aggiornamenti e modifiche col mutare delle circostanze e con l’evoluzione dell’ambiente, – si legge in una nota sul sito internet del comune piazzese - si intende costituire, intorno al perno centrale della cultura, un insieme flessibile di regole operative, idee progettuali e di azioni da sottoporre a costante monitoraggio che coinvolgano una pluralità di soggetti sia interni all’amministrazione comunale sia esterni; Il piano di gestione è un sistema di governo del territorio, un complesso di strategie mirate alla tutela, conservazione e valorizzazione dei beni che richiede un nuovo approccio nella gestione del patrimonio capace di garantire le esigenze di salvaguardia e di fruizione dei beni compatibile con le esigenze di sviluppo socio economico dell’area di riferimento. I siti Unisco – continua la nota - possono rappresentare l’impulso per uno sviluppo sostenibile, culturale ed economico, dal momento che sapranno calarsi nella realtà locale ed essere un segno di identità per i residenti oltre che un simbolo per i visitatori esterni. Il piano di gestione – conclude la nota - rappresenta in primo luogo uno strumento ricognitivo in quanto richiede che siano individuate, censite e definite tutte le risorse finanziarie pubbliche e private che, nel territorio interessato, possono essere utilizzate e canalizzate verso sistemi di tutela, conservazione e valorizzazione e che tali conoscenze possono essere fornite dalle istituzioni titolari del governo del territorio, in primo luogo i comuni”.
Agostino Sella

Lirio Abate tra i vincitori del premio Chinnici

Piazza Armerina. Roberto Saviano e Lirio Abate tra i vincitori dell’edizione 2007 del premio Rocco Chinnici. La Commissione giudicatrice del premio nazionale Rocco Chinnici "per attività, studi e ricerche sul fenomeno mafioso e sulla delinquenza organizzata in genere", ha decretato i vincitori della 10° edizione. I premiati rappresentano, in questo particolare momento storico che attraversa la nostra Regione, chi ha deciso, dopo anni di "latitanza", di uscire dalla "zona grigia" con una lotta coraggiosa e di frontiera, rischiando di persona affinché l'illegalità sia conosciuta e ostacolata. "Vorremmo non fare più questo premio - dice Salvatore Roccaverde suo ideatore e attuale Presidente della commissione - perché ciò vorrebbe dire che la mafia è stata estirpata. Intanto, però, le commissione che ogni due anni esaminano i lavori presentati da scuole di quasi tutte le regioni italiane, si trovano a valutare lavori sempre più interessanti svolti da studenti anche con nuove tecnologie multimediali, segno che, l'attenzione della scuola attorno a questo tema, per fortuna non scema”. Sono stati assegnati premi anche al Presidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, a Renato Cortese, coordinatore della squadra che ha catturato Bernardo Provenzano, a Giuseppe Caruso, questore di Palermo, all'attrice Lucia Sardo, attrice e autrice dello spettacolo teatrale "La madre dei ragazzi", al magistrato della procura palermitana, Gaetano Pace, impegnato in delicati processi sui rapporti mafia-politica e ad esponenti del volontariato e del mondo religioso che stanno spendendo le loro migliori energia in progetti di sviluppo umano e sociale del loro territorio, come il vescovo di Locri, Mons. Brigantini e la Cooperativa Valle del Marro di Gioia Tauro. Un riconoscimento significativo anche per il comitato delle mamme del quartiere S.Cristoforo di Catania che stanno difendendo con determinazione e coraggio, il diritto allo studio dei loro figli. La Commissione, infine, ha assegnato 2 targhe alla memoria: una per Mauro De Mauro e l'altra per Piersanti Mattarella. Le manifestazioni relative al Premio si terranno a Piazza Armerina dal 27 ottobre al 10 novembre e prevedono interessanti incontri-dibattito, mostre, film, presentazione di libri, concerti musicali, con la presenza di personalità rappresentative per il loro impegno sociale e civile contro la criminalità organizzata.
Agostino Sella agostinosella@tiscali.it

Nasce il comitato contro i tumori. Partecipa anche tu.

PIAZZA ARMERINA. “Facciamo un comitato di cittadini interprovinciale per affrontare seriamente il problema dei tumori”. La proposta è di Patrizio Roccaforte (nella foto) rappresentante della società civile piazzese, che prende l’iniziativa a seguito dei numerosi articoli di stampa che sottolineano l’aumento delle morti di tumore soprattutto in provincia di Enna. “La questione è molto seria – dice il quarantacinquenne piazzese – si tratta della vita di tutti noi. Dobbiamo capire se viviamo in un territorio inquinato da scorie radioattive oppure se è una balla. Dobbiamo capire se tutto quello che si dice su Pasquasia come deposito di scorie radioattive sia vero o falso. Un modo per noi liberi cittadini – continua Patrizio Roccaforte – è quello di formare un comitato per andare a fondo e capire la verità delle cose. E’ inutile fare la caccia alle streghe”. Roccaforte lancia a tutti i cittadini un appello “mettiamo insieme e facciamo un comitato. Sarebbe bello che ci fossero persone provenienti dai paesi della provincia di Enna, e Caltanissetta, considerando l’ubicazione di Pasquasia. Per questo, già da adesso vi chiedo di scrivere all'indirizzo mail noradiazioni@gmail.it per aderire al comitato o visitare il sito http://www.noradiazioni.blogspot.com/ Insieme vedremo cosa fare”. La questione dei tumori è sempre alla ribalta. Solo a Piazza Armerina 4 morti di tumore negli ultimi giorni. Un ragazzo di 17 anni per leucemia, un giovane di 30 anni due adulti cinquantenni. Uno di questi era un agricoltore, Sebastiano Settimo, ha vissuto una vita in campagna mangiando cose da lui coltivate. Secondo l’Istat in provincia di Enna si muore di cancro più che nelle altre province siciliane: 16 persone su 10.000. A Milano il dato è di 12 persone ogni 10 mila. Molti sono i testimoni oculari che hanno visto camion entrare di notte a Pasquasia. Si dice che andavano a depositare scorie nucleari. Sulla vicenda, in molti, compresi i deputati regionali si sono trovati davanti ad un “muro di gomma”. Alcuni sono convinti che su Pasquasia ci si il segreto di stato. Qualche anno fa il consiglio dei ministri individuò ben tre luoghi alternativi al sito calabrese di Scanzano Jonico per il deposito di scorie. Erano tutti siti del centro Sicilia: la miniera di Salinella vicino Enna, una ex miniera di zolfo tra i comuni di Agira e Assoro, un’altra vicino Resuttano, in zona Caltanissetta. “Sarebbe l’ora di approfondire” dice Roccaforte.
Agostino Sella agostinosella@tiscali.it
per approfondire.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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